Le storie di chi ha lasciato l’Italia per costruirsi una vita in Australia sono spesso fatte di decisioni coraggiose, rinunce, ma anche di grandi soddisfazioni. Molti connazionali partono con un visto temporaneo, un inglese incerto e una valigia di sogni, e con il tempo si ritrovano a guidare imprese, lavorare in professioni altamente qualificate o gestire attività di successo. In questo percorso, la capacità di pianificare ogni passo – dalla burocrazia alla formazione, dalla rete di contatti alla gestione del denaro – fa davvero la differenza.
1. Pianificare il trasferimento: il successo inizia prima della partenza
Quasi tutti gli italiani che ce l’hanno fatta in Australia raccontano che la fase decisiva è avvenuta prima ancora di salire sull’aereo. Informarsi bene sui visti, sulle opportunità lavorative nei diversi stati (Queensland, Victoria, New South Wales, Western Australia) e sui costi reali della vita è fondamentale. Allo stesso modo, è cruciale preparare la documentazione necessaria per il riconoscimento dei titoli di studio, l’iscrizione agli ordini professionali e l’eventuale richiesta di visti permanenti o di cittadinanza. Per questo molti expat si affidano a servizi professionali di traduzione documenti ufficiali, indispensabili quando si tratta di certificati scolastici, attestati di lavoro, casellari giudiziari, certificati di nascita o matrimonio.
2. Imparare (davvero) l’inglese: l’arma segreta dei percorsi vincenti
Gli italiani in Australia che hanno raggiunto i risultati migliori insistono su un punto: senza un inglese solido, ci si limita a lavori poco qualificati e si resta in una “bolla” di connazionali. Investire nell’apprendimento della lingua – magari già in Italia attraverso corsi intensivi, lezioni online con insegnanti madrelingua o periodi di studio all’estero – aumenta le possibilità di accedere a occupazioni meglio retribuite e più stabili.
Una volta arrivati, chi ha avuto successo racconta di aver cercato fin da subito di uscire dalla comfort zone: condividere casa con persone non italiane, partecipare a eventi locali, fare volontariato, frequentare corsi professionali o universitari. Questo non solo migliora il livello linguistico, ma aiuta a capire il contesto culturale e lavorativo australiano, spesso molto diverso da quello europeo.
3. Scegliere il settore giusto: allineare competenze e richiesta di mercato
I percorsi di successo in Australia hanno spesso un elemento in comune: una scelta strategica del settore in cui investire energie e formazione. Molti italiani si inseriscono inizialmente nell’hospitality, nell’agricoltura o nell’edilizia, ma chi cresce nel tempo spesso punta a campi dove c’è forte richiesta di personale qualificato: sanità, ingegneria, IT, logistica, educazione, meccanica specializzata, edilizia specializzata, ristorazione di qualità.
I professionisti che ce l’hanno fatta sottolineano l’importanza di studiare le liste delle professioni richieste dallo Stato australiano, aggiornate periodicamente, e di orientare la propria formazione di conseguenza. In molti casi, integrare il proprio titolo italiano con un corso australiano (TAFE, diploma o master) permette di superare barriere burocratiche e dimostrare competenze riconosciute localmente.
4. Riconoscimento dei titoli e burocrazia: trasformare gli ostacoli in opportunità
Un capitolo spesso sottovalutato è quello del riconoscimento delle qualifiche professionali. Medici, ingegneri, architetti, insegnanti, infermieri, ma anche tecnici e artigiani specializzati devono quasi sempre affrontare procedure di valutazione dei titoli, esami, iscrizioni ad albi e ordini professionali australiani.
Chi ha già intrapreso questo percorso suggerisce di essere pazienti e metodici: preparare tutta la documentazione richiesta, utilizzare traduzioni giurate e aggiornare il proprio CV in formato australiano. Molti raccontano di aver dovuto svolgere tirocini, periodi di prova o corsi integrativi, ma alla lunga questi investimenti hanno permesso di accedere a posizioni di alto profilo, con stipendi e prospettive di carriera molto interessanti.
5. Dalle prime esperienze ai ruoli di responsabilità: crescere passo dopo passo
Le storie più significative mostrano un percorso graduale: quasi nessuno inizia subito con il lavoro dei sogni. C’è chi ha cominciato servendo ai tavoli, facendo il barista, il manovale in cantiere o il raccoglitore di frutta. La chiave è stata quella di non fermarsi al primo impiego, ma di vederlo come trampolino di lancio.
Molti italiani raccontano di aver usato i primi anni per capire il mercato, osservare come funzionano le aziende australiane, studiare i bisogni dei clienti. Crescendo di ruolo – da semplice dipendente a supervisore, poi manager o imprenditore – hanno capitalizzato le proprie competenze, la conoscenza della lingua e il loro “tocco italiano”, molto apprezzato soprattutto nei settori legati al cibo, al design, alla moda e all’artigianato di qualità.
6. Aprire un’attività in Australia: il coraggio di mettersi in proprio
Molti connazionali che oggi vengono considerati “di successo” in Australia hanno fatto il salto verso l’imprenditoria. Ristoranti, caffè, gelaterie artigianali, saloni di parrucchiere, studi di design, imprese edili, società di consulenza: i settori sono diversi, ma il filo conduttore è la capacità di offrire un servizio distintivo e di alta qualità.
Questi imprenditori sottolineano l’importanza di conoscere bene le leggi australiane sulla tassazione, i contratti di lavoro, la sicurezza sul lavoro e le normative sanitarie. Spesso si sono affidati a commercialisti, consulenti e avvocati locali per impostare in modo corretto la propria attività. L’attenzione alla burocrazia, unita a una visione chiara del brand e del proprio target, li ha aiutati a costruire imprese solide e sostenibili.
7. Networking e comunità: il potere delle relazioni
Nelle testimonianze di chi ce l’ha fatta in Australia emergono sempre due parole chiave: networking e comunità. Partecipare ad associazioni italiane, eventi culturali, gruppi professionali e fiere di settore ha permesso a molti di stringere collaborazioni, trovare soci, clienti o datori di lavoro.
Al tempo stesso, aprirsi alla comunità australiana è stato fondamentale. I percorsi di successo raccontano la costruzione di una rete mista: connazionali, ma anche colleghi, vicini di casa, imprenditori e professionisti locali. Questa combinazione ha offerto supporto emotivo, consigli pratici e opportunità concrete.
8. Gestione finanziaria e obiettivi di lungo periodo
Chi oggi vive una vita stabile e soddisfacente in Australia racconta di aver imparato presto a gestire in modo oculato le finanze. In un paese dove gli stipendi possono essere elevati ma anche i costi della vita sono importanti, saper risparmiare, investire e pianificare è cruciale.
Molti italiani puntano all’acquisto della casa, alla creazione di un fondo per gli studi dei figli o all’apertura di un’attività propria. La capacità di fissare obiettivi chiari, monitorare entrate e spese, e chiedere consulenze specializzate quando necessario è un tratto comune nei percorsi vincenti.
Conclusione: trasformare un sogno australiano in un percorso concreto
Le storie degli italiani che hanno trovato il loro posto in Australia dimostrano che il successo non è mai frutto del caso. È il risultato di scelte ponderate, di una preparazione accurata, della volontà di studiare, adattarsi e crescere continuamente. Dalla cura per i documenti e le procedure burocratiche alla scelta del settore giusto, dall’investimento nella lingua alla costruzione di una rete di contatti, ogni tassello contribuisce al quadro finale.
Per chi sogna di intraprendere lo stesso cammino, il punto di partenza è trasformare l’idea in un progetto concreto: informarsi, pianificare, chiedere supporto a professionisti esperti, e non avere paura di fare i primi passi anche se sembrano piccoli. Così, passo dopo passo, un semplice desiderio di cambiamento può diventare una nuova vita dall’altra parte del mondo.




